E’ fuori dubbio che la parola tradimento è una delle più utilizzate e cercate nell’ultimo ventennio. Da sempre esistito, con l’avvento della tecnologia si è assistito ad un aumento radicale e sovraesposto di relazioni extraconiugali o semplicemente extra.
Dunque, cosa spinge uomini e donne a dar sfogo a questa voglia nuda e cruda dell’altro, diverso dal proprio partner?
Tradire etimologicamente deriva dal latino tradere ovvero dare o mettere nelle mani di. Oggi però viene utilizzata solo per assumere connotazioni negative, intendendo con tale termine chi ha mancato di fede; con un’immagine potrebbe assumere le sembianze di una pugnalata mossa contro colui o colei che si fida.
Un tempo ci si ancorava ai detti popolari tramandati dalle generazioni più anziane secondo cui “l’uomo è cacciatore” e dunque per natura sarebbe legittimato al corteggiamento, a prescindere dalla sua situazione sentimentale. Con il tempo il mito è venuto meno, un pò perchè l’evoluzione femminile ha concesso vedute sicuramente più ambite, obiettive e raffinate; un pò perchè la tecnologia si è inserita prepotentemente nelle relazioni tale da dare a uomini e donna pari opportunità con il sesso opposto. Ne sono la prova le numerose chat online che in breve tempo, senza rendercene conto, sono diventate una prova soft e socialmente accettata delle vetrine a luci rosse di Amsterdam. Forse per qualcuno il paragone è un pò azzardato, ma il messaggio è più profondo: al di là dello scopo, proprio come per le vetrine, si passeggia per strada- ci si iscrive ad una chat-, si osserva – sulla home compaiono foto selezionate random o in base alle preferenze-, e si sceglie – si decide di chattare, mettere un like o passare alla prossima foto-.
Lungi dal voler criticare questo mezzo di conoscenza che, a parer mio, ha influito negativamente sul sentimento di vicinanza tipico dei rapporti umani, vorrei soffermarmi sull’aspetto tipico dell’articolo.
Se è vero che il tradimento è da sempre esistito, non possiamo negare che oggi ci si applica di meno per ottenere l’obiettivo: nella più banale delle ipotesi, bastano un cellulare e un profilo. E’ chiaro che sarebbe un errore osservare solo il fenomeno e non la motivazione/richiesta nascosta dietro l’atto agito!
L’essere umano è per natura un animale sociale destinato all’incontro con l’altro per una serie di svariate ragioni quali vantaggio economico, pressioni sociali o più semplicemente per dar voce ai bisogni umani di attaccamento, accudimento e sessualità. La scelta del partner avviene dall’intreccio di una serie di bisogni e richieste – spesso inconsapevoli – che portano l’uno nella direzione dell’altro; una scelta/relazione destinata a modificarsi nel tempo.
In ogni caso, come afferma Claudio Angelo (1999), sia per quanto riguarda l’esigenza di sicurezza, sia per quanto riguarda una progettualità procreativa all’interno della relazione, il requisito indispensabile è l’esistenza di una fiducia di base nei confronti della persona con la quale viene stabilita la relazione. Diventa determinante a questo scopo la qualità del legame che si è creato con chi originariamente si è preso cura di noi.
Nel tradimento, a venir meno, è proprio la fiducia, tant’è che fiducia e tradimento sono due facce della stessa medaglia.
Il tradimento ha le radici nella condivisione di un noi che si è costruito precedentemente.
Secondo Gabriella Turnaturi (2000) il tradimento è per sua natura relazionale perché presuppone il rapporto con l’altro: persona, gruppo, istituzione, patria o stato che sia. Anche il tradimento di sé è frutto delle relazioni e interazioni vissute con gli altri e non si da in solitudine.
“Quando le cose non funzionano bene in camera da letto, non funzionano bene neanche in soggiorno.”
(W.H. Masters)
Perché si tradisce?
Da vari studi, emerge che i luoghi dove più spesso si ha possibilità di fare incontri, soprattutto i luoghi di lavoro, sono terreno fertile per il tradimento. Inoltre, al seguente articolo è stato sfatato il mito secondo cui gli uomini tradirebbero più delle donne. A differenza del passato, oggi lo scenario è cambiato: la percentuale di tradimento negli uomini e nelle donne è stata quasi pareggiata; la differenza è presente, invece, nel modo: nello specifico sembrerebbe che gli uomini tradiscono più velocemente perché partono da un aspetto prettamente fisico al contrario delle donne che, invece, sentono il bisogno di sentirsi sedotte e corteggiate anche in una relazione solo di carattere sessuale, dunque senza investimento sentimentale. Al di là di questo, le ragioni del tradimento sono tante e svariate, ma soprattutto sono soggettive. Cercando di identificare dei cluster, potremmo dire che si tradisce perché:
- La coppia non è autentica, si è formata per ragioni prettamente sociali. Ormai i matrimoni organizzati sin dalla nascita non sono più consuetudine (ad eccezione di qualche paese), ma a volte succede di continuare una relazione perché ci sono troppi vincoli familiari che impediscono la rottura. Più che soddisfare il bisogno di coppia si soddisfa un bisogno esterno alla coppia. In questo caso, si evita di provocare dispiaceri nelle famiglie di coppie che stanno insieme da troppo tempo o condividono interessi lavorativi.
- Sono mutati i sentimenti iniziali. Robert Sternberg (1986) propone, in relazione all’amore, una teoria particolarmente interessante conosciuta come “Teoria triangolare dell’amore”. Quest’ultimo, vede l’amore come un sentimento profondo, risultato di tre componenti essenziali: Intimità, Passione e Decisione\Impegno. L’intimità identifica sentimenti di confidenza, condivisione, l’ aprirsi all’altro, accogliere e prendersi cura dell’altro, dando notevole importanza al rapporto che si instaura con il prossimo. La passione riguarda l’aspetto propriamente carnale e fisico che caratterizza una storia d’amore, fa riferimento al desiderio sessuale che si prova per l’altro ma non solo. In senso ampio del termine ci si riferisce proprio ad un desiderio di dominio, di appartenenza, sottomissione, di affiliazione. Infine, la componente decisione/impegno, riguarda due aspetti o passi: il primo passo riguarda la decisione e consiste nella scelta di amare qualcuno (passo a breve termine), il secondo invece (passo a lungo termine) è l’impegno che ci si assume per mantenere viva la relazione scelta. Non sempre però i due aspetti sono collegati o comunque non sempre alla decisione segue l’impegno, così come non sempre il secondo è conseguenza del primo. Questo, per dire che il processo iniziale di innamoramento, con il tempo, è destinato a mutare: nessuna coppia si ama come il primo giorno! Ammettere questo non è un errore e non è nemmeno cattivo, si tratta di una realtà che vede l’amore evoluto: all’innamoramento iniziale, subentrano il bisogno e la volontà dello stare insieme, di condividere un percorso che vede la costruzione di un progetto condiviso.
- E’ subentrata la monotonia di coppia. Questo aspetto è molto importante nel tradimento. Prendiamo in causa due tipi di monotonia che possono essere deleteri per la coppia: la monotonia relazionale e sessuale. Nel primo caso, si vive la voglia della novità dell’altro che è, in quel momento, portatore/portatrice di stimoli mancanti e di cui si ha necessità perchè il rapporto ufficiale è diventato troppo abitudinario. Il secondo, invece, porta con sè il silenzio legato al tabù sessuale. Quante sono le coppie che condividono le proprie fantasie sessuali? Quattrini (2013) afferma che pur essendo bombardati da tanti e pressanti stimoli sessuali tipici di una società tecnologica e informatizzata, la coppia di oggi è a rischio perché, nonostante tutte le sollecitazioni esterne, restano diffusi confusione, ignoranza e stereotipi (… ) Nella maggior parte dei casi, infatti, i partner vivono e percepiscono l’esperienza erotico-sessuale come strettamente vincolata a particolari forme di dovere, all’interno di inconsapevoli schematismi, dove il piacere diventa ritualizzato, standardizzato, privo di gusto inebriante tipico dell’orgasmo. La mancata comunicazione sui bisogni sessuali comporta un alto rischio per la coppia e, rischiando di divorare la passione, quasi inevitabilmente si andrà a cercare altrove quello che non si ottiene. In tal caso, oltre alla monotonia, entra il gioco il gusto eccitante della trasgressione e del segreto. Alla luce di un rapporto insoddisfacente, si è attratti dal desiderio di provare ancora emozioni forti legate non solo all’aspetto prettamente sessuale ma anche all’ebrezza del corteggiamento sia agito che subito. E’ importante non tralasciare l’eventuale presenza di disturbi sessuali che, se evitati, possono diventare motivo di allontanamento non solo fisico ma anche emotivo, come risposta ad una unione di coppia vissuta a metà. Come dichiarato da Fenelli e Lorenzini (2013) un disturbo sessuale è una manifestazione cognitiva e comportamentale, individuale e relazionale considerata sgradevole dal soggetto stesso e che tende ad automantenersi. Dunque, l’individuo mette in atto ripetutamente un comportamento che ritiene sgradevole e che gli causa sofferenza. Il legame di coppia è prima di tutto comunicazione, e tante sono le persone che non comunicano preferendo un silenzio che è tutto tranne che complice.
Alla luce di quanto detto, il tradimento sembra essere un atto rivoluzionario, di cambiamento. C’è chi lo fa perché non è in grado di rinunciare alle esperienze di vita, pur essendo in coppia. E’ il caso dei traditori seriali o cronici, che meritano un articolo separato. Poi, c’è chi tradisce perché non si sente all’altezza di affrontare di petto le situazioni o spera che col tempo le cose possano cambiare. In questo caso, generalmente, la coppia va sempre più in crisi oppure si creano vite parallele perché la situazione sfugge di mano. In alcuni casi, però, spiega Valeria Ugazio (2019), soprattutto a ridosso di un matrimonio o una convivenza, i partner proprio perchè sentono di aver trovato il compagno della loro vita, ne prendono le distanze attraverso una rinfrescante parentesi. Si tratta di un viaggio che potrà essere condiviso nella coppia con ritrovato entusiasmo che tale viaggio ha prodotto (questo, dipende su che basi si è creata la coppia e da quanto queste esperienze possano essere o meno tollerate).
Non sono poche le persone che contemplano la possibilità di vedersi con altri/altre pur riconoscendo la possibilità alta o quasi certa di rimanere in coppia. Allora, meglio viversi la vita, perché tanto è una sola e gli errori sono umani, o meglio fermarsi un attimo e chiedersi “Cosa voglio?”?
Mi preme sottolineare come dietro ogni problema apparente ce n’è uno sottostante che è il vero motivo di tensione. Dietro un tradimento c’è sempre un grosso fardello che nessuno oserà mettere in gioco per paura della perdita, del fallimento. Non è questa la soluzione, come non lo è nemmeno mantenere in vita una relazione ufficiale ed una ufficiosa.
La comunicazione è il processo che differenzia l’animale dall’uomo, ed è bene abituarsi più spesso a farne uso. E’ un lavoro che richiede cura, responsabilità e sostegno da parte di esperti che guideranno la coppia nell’esplorazione di un Noi ma ancor prima di un Io. Noga Rubistein Nabarro e Sara Ivanir (1999) affermano che quando ci sono saldi sentimenti di affetto e la relazione coniugale è sufficientemente soddisfacente e stabile per quanto riguarda gli aspetti fondamentali, è comunque possibile utilizzare la crisi come leva per una migliore e più profonda intimità e per lo sviluppo di schemi relazionali di sostegno reciproco.
Le relazioni nascono e possono finire, ma nel mezzo c’è il mettersi in gioco: è solo mediante una comunicazione efficace che possiamo fare chiarezza e capire se quella relazione merita di essere vissuta o è arrivata al capolinea.
Dott.ssa Teresa Marrone
Bibliografia
Angelo, C. (1999) La scelta del partner. In: Andolfi, M. (a cura di) La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico relazionale. Raffaello Cortina Editore, Milano.
Fenelli, A., Lorenzini, R. (2013) Clinica delle disfunzioni sessuali. Carocci Editore, Roma.
Quattrini, F. (2013)Non smettere di giocare. Casa Editrice TEA, Milano.
Rubistein Nabarro, N., Ivanir, S. (1999) La scelta del partner. In: Andolfi, M. (a cura di) La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico relazionale. Raffaello Cortina Editore, Milano.
Sternberg, R. (1986) A triangular theory of Love. Psychological Review, 83, 119-135.
Turnaturi, G. (2000) Tradimenti. L’imprevedibilità nelle relazioni umane. Feltrinelli, Milano.
Ugazio, V. (2019) Tradire: una mossa pericolosa per la coppia? In: Rivista di Psicologia Contemporanea, n. 271, Gennaio-Febbraio 2019. Giunti, Firenze.