50 sfumature di coppie: anche il bianco è un colore!

Cosa si intende per “matrimonio bianco”?

Matrimoni-completamente-in-biancoCon il termine “matrimonio bianco” ci si riferisce a quel legame all’interno del quale la dimensione sessuale viene vissuta dai partner attraverso modalità preliminari che spaziano dal petting all’autoerotismo, dalla masturbazione reciproca al sesso orale, senza mai incanalarsi verso un rapporto sessuale completo che culmina nell’atto penetrativo di tipo coitale, malgrado le fasi del ciclo di risposta sessuale risultino apparentemente inalterate (desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione, venendo a mancare unicamente la fase del plateau). Secondo l’Ami (Associazione matrimonialisti italiani), sarebbero circa il 30% della popolazione, specificamente si parla del 30% di coppie tra i 30 e 40 anni che non ha una vita sessuale o che ha una vita sessuale assolutamente non appagante, con rapporti molto rari, situazione che va a minare le fondamenta del matrimonio o comunque della coppia di fatto.

Da un punto di vista psicosessuologico, come viene vissuto dai partner questo disagio? 

Nella maggior parte dei casi che giungono in consultazione clinica per risolvere il disagio, l’elemento caratterizzante ed allo stesso tempo allarmante è il tempo che intercorre tra l’insorgenza del disagio e la decisione di consultare un esperto. Spesso queste coppie fanno passare in media 6/8 anni prima di trovare il coraggio per affrontare il problema, rafforzando i disagi e spesso portando entrambi a distanziarsi, o comunque accusandosi di non chiare responsabilità. Il nucleo della questione è nel fatto che le coppie bianche sublimano la  sessualità nell’affettività, spesso, visti dall’esterno i partner sembrano incarnare il rapporto perfetto, molto uniti e solidali, ma dietro questa immagine si celano problematiche e disagi di varia natura. Come riporta Quattrini (2009) “queste coppie vivono una disarmonia bio-psico-sociale nel senso che hanno spesso la convinzione di possedere genitali con alterazioni fisiologiche, quindi “impossibilitati” all’esperienza coitale, sono individui sostenuti da una caratteristica di personalità di tipo ansioso/introversa e sorretta da una scarsa o assente educazione sessuale, nonché forti di credenze stereotipate in merito alla sessualità in generale e al rapporto uomo-donna nello specifico. Spesso sono uomini e donne che hanno deciso per motivi personali, etici o religiosi di arrivare illibati al fatidico si, in altri casi, invece le motivazioni si possono ritrovare nella paura del sesso e in una forte ignoranza in materia di sessualità e affettività.  C’è da non sottovalutare anche l’aspetto della “vergogna” che chiude i partner in una trappola escludendoli non solo dalle interazioni sociali, ma anche dalla possibilità di farsi aiutare.”

Qual è il fattore o la spinta che porta la coppia a chiedere aiuto?

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Nella maggior parte dei casi, quando una coppia giunge in consulenza, oltre ad essere presenti paure, diffidenza e stanchezza; avanza una richiesta d’aiuto che è quella di voler avere un figlio, bypassando la necessità ed il desiderio di riuscire a vivere, nonchè affrontare il rapporto sessuale completo. Questa motivazione spinge i partner a voler fare di tutto per raggiungere un tale obiettivo, dimenticando spesse volte che il motivo base per cui non riescono a procreare è strettamente legato alla difficoltà di riuscire a portare a termine un rapporto sessuale completo (Quattrini, 2009).

Quali potrebbero essere le cause scatenanti di tale disagio? 

Attualmente, si tende a distinguere almeno tre tipi di cause al riguardo: femminili, maschili e miste, che possono essere differenziate secondo l’aspetto medico-funzionale, psicosessuologico e socio-relazionali. 

valeriarandone_untitledPer quanto concerne l’aspetto più strettamente medico gino-andrologico è possibile riscontrare caratteristiche anatomiche particolari, che eventualmente possono diventare invalidanti durante l’attività penetrativa. Nelle donne è raro, ma possibile, riscontrare imeni particolarmente rigidi e sclerotici, oppure malformazioni dell’orifizio vaginale e costanti infiammazioni della mucosa vaginale. Nell’uomo, invece può essere più frequente riscontrare fimosi, frenulo corto e ipersensibilità del glande. 

couple in benPer quanto riguarda invece gli aspetti sessuologici, che non escludono una combinazione con quelli medici e con quelli socio-relazionali, può essere osservato nelle donne il vaginismo: l’impossibilità di riuscire ad accettare qualsiasi tipo di penetrazione in vagina. Nell’uomo invece, può essere osservata una eiaculazione precoce primaria e solitamente ante portam; o anche delle difficoltà erettili, associate ad un vissuto omosessuale non accettato e che inevitabilmente si rappresenta con un rifiuto dell’attività penetrativa (potrebbe trattarsi di una possibile omofobia interiorizzata). 
Gli aspetti socio-relazionali riguardano tutti quegli elementi di carattere educativo e culturale, che ingabbiano uomini e donne in una rigidità stereotipica verso le varie forme di sessualità, dagli effetti devastanti e deleteri.  A tal riguardo, all’interno del percorso psicosessuologico è necessario educare i partner alla sessualità, definendola come parte integrante del nostro “essere” individui e l’esperienza, prima demandata all’autoerotismo e successivamente convogliata nei primi contatti intimo relazionali, diventa di fondamentale importanza per accrescere una “sana” maturità sessuale adulta (Quattrini, 2009).

Cosa possono fare le coppie per risolvere la loro condizione di disagio?

terapia-di-coppiaAuspicabilmente, è fortemente consigliato alle coppie di mettersi in contatto con uno psicosessuologo, il quale essendo esperto del settore, potrà attraverso percorsi mirati e personalizzati accompagnarle nella risoluzione delle complesse difficoltà sessuo-relazionali.

Specificamente, in prima battuta l’intervento sarà improntato sull’acquisizione da parte dei partner di competenze comunicative funzionali e non distruttive, tali da permettere il corretto funzionamento dell’equilibrio emotivo – relazionale della coppia ripristinando la situazione di empasse. 
Un secondo aspetto riguarda l’opportunità dei partner di aprirsi ad una nuova educazione alla sessualità, concedendosi la possibilità di riconoscere nell’autoerotismo uno spazio personale ricco di novità ed interesse psicocorporeo. Terzo, e non ultimo, può corrispondere al riconoscere l’importanza della sfera intimo-sessuale sganciandola da tutti quei cliché socio-culturali che hanno incastrato i partner nella paura, nel pregiudizio e nel tabù del sesso. 
L’esperienza sessuale, nel rispetto di se stessi e degli altri non può non esistere, ne tantomeno essere sublimata o “rimpiazzata” da alternative affettive apparentemente gratificanti. La sessualità deve essere vissuta a pieno, abbracciando a 360° tutte le sfaccettature dei propri desideri, senza paure particolari, ne tantomeno stereotipi e false credenze (Quattrini, 2009).

Dott.ssa Consiglia – Liliana Zagaria

Bibliografia e Sitografia:

  1. F. Quattrini, 2009;  Il matrimonio bianco (www.benessere.com)
  2. Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, 2017; Coppie bianche: in Italia sono il 30% e per lo più giovani (www.ami-avvocati.it)
  3. I. Lelli, 2019; Matrimoni bianchi: il fenomeno, le cause e le possibili soluzioni (www.insiemeonline.it)
  4. A. Artegiani & M.S. Sanavio, 2018; Matrimoni Bianchi (www.sessuologia.com)
  5. P. Raminghi, 2019; Matrimoni bianco e vaginismo, analisi e cura (www.raminghipsicologa.com)