La Disfunzione Erettile (DE) rappresenta una delle disfunzioni sessuali maschili presenti nel DSM 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), la quale viene definita come marcata difficoltà dell’uomo nell’ottenere e/o mantenere un’adeguata erezione durante l’attività sessuale affinché quest’ultima possa essere considerata soddisfacente sia per lui che per il/la partner. Clinicamente, si presentano diverse tipologie di DE: alcuni uomini manifestano l’incapacità di ottenere l’erezione fin dall’inizio dell’esperienza sessuale; altri ottengono un’adeguata erezione ma perdono la tumescenza (aumento di volume del pene provocato dall’aumento del flusso sanguigno all’interno dei corpi cavernosi che sono responsabili dell’erezione) tentando la penetrazione; altri ancora ottengono un’erezione sufficientemente valida per la penetrazione, ma perdono la tumescenza prima o durante le successive spinte. Per poter effettuare una diagnosi le disfunzioni devono avere una durata minima di 6 mesi ed una frequenza del 75 – 100%, in effetti il DSM 5 distingue la DE in:
- Permanente o primaria: se il disturbo è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo;
- Acquisita o secondaria: se il disturbo inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale;
- Generalizzata: se il disturbo è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner;
- Situazionale: se il disturbo si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Inoltre il DSM 5 specifica la gravità del disagio provocato dalla DE in lieve, moderato e grave. Il Ministero della Salute riporta che la DE può presentarsi a tutte l’età, dalla giovinezza alla vecchiaia, per alcuni uomini può essere un problema occasionale per altri un problema frequente.
Quali sono le cause che determinano l’insorgenza della DE?
L’eziopatogenesi della DE è di tipo multifattoriale, può essere dovuta a fattori organici e/o psicogeni. Da un punto di vista organico, la DE condivide molti fattori di rischio con le patologie cardiovascolari (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, obesità, fumo di sigarette) ma può avere anche cause neurologiche (lesioni cerebrali e del midollo spinale e/o dei nervi periferici prodotte da traumi della regione lombosacrale e pelvica o da interventi chirurgici a livello di colon, prostata e vescica) e ormonali (deficit di androgeni, aumento della prolattina, alterazioni tiroidee). Inoltre numerosi farmaci possono indurre, direttamente o indirettamente, alterazioni dell’erezione, compresi gli antipertensivi, gli antidepressivi e i sedativi, oltre ovviamente all’alcol e alle droghe, che producono danni neuro-vascolari a medio – lungo termine. Ulteriormente, da un punto di vista psicologico, tra i fattori di rischio rientrano la depressione, i sensi di colpa e di inadeguatezza, le preoccupazioni, lo stress e l’ansia, che concorrono ad inibire la risposta erettile e il desiderio sessuale.
Come si comportano gli uomini che convivono con questo disagio?
La maggior parte degli uomini si vergognano e fanno fatica a rivolgersi ad uno specialista, spesso cercano dei rimedi fai da te diffusi in Internet da parte di non addetti ai lavori, che nella maggior parte dei casi si rivelano inefficaci e deludenti. Il vissuto di questi uomini è caratterizzato da un abbassamento del livello di autostima personale e sessuale che alimenta una serie di credenze disfunzionali fortemente stigmatizzanti circa l’impotenza sessuale e la perdita di virilità, fattori che incidono in maniera preponderante sulla qualità della vita e della relazione di coppia.
Chi sono i specialisti della salute cui questi uomini possono rivolgersi per una diagnosi ed un trattamento adeguato?
L’équipe professionale migliore per offrire a questi uomini un trattamento efficace per la risoluzione della DE è costituita nell’ordine dai seguenti specialisti: medico di medicina generale, andrologo, urologo, endocrinologo, diabetologo, psicosessuologo. Specificamente, dopo lo screening iniziale, a seconda della prevalenza di fattori organici o psicogeni, il trattamento della DE seguirà strade diverse, ovvero gli specialisti converranno sul fatto che la farmacologia può aiutare ma non risolvere il disagio, poiché aggira temporaneamente il problema ma non ne costituisce la sua risoluzione.
Un corretto approccio diagnostico prevede un’accurata valutazione clinica (medica, sessuale e psicosociale) ed un attento esame obiettivo, cui devono associarsi specifici esami di laboratorio e strumentali. Con l’anamnesi l’andrologo indagherà la presenza dei fattori di rischio summenzionati, il tipo di sintomatologia e la sua evoluzione nel tempo, nonché il tipo di relazione con il/la partner. L’esame obiettivo sarà generale e andrologico, volto a valutare i caratteri sessuali secondari e a ricercare eventuali segni di patologie concomitanti cardiovascolari, ormonali e neurologiche. Gli esami di laboratorio su sangue e urine possono essere utili per determinare le condizioni generali ed indagare eventuali disfunzioni ormonali, come il calo del testosterone, che interferiscono con la capacità erettile.
L’approccio migliore per la presa in carico del paziente con DE è quello di tipo biopsicosociale integrato in cui gli specialisti che entrano in gioco collaborano in équipe, allo scopo di personalizzare il trattamento più efficace a seconda dell’incidenza dei fattori di rischio che hanno condotto la persona a manifestare tale disagio. Pertanto è necessario integrare ad un approccio medico – farmacologico anche un intervento psicosessuologico mirato volto ad approfondire i fattori cognitivi, emotivi e relazionali che determinano il problema sessuale e orientarne quindi la risoluzione attraverso il counselling sessuologico o la terapia sessuale individuale o di coppia.
Dott.ssa Consiglia – Liliana Zagaria
Bibliografia
A. Graziottin, (2007) Male Sexual Dysfunction: Pathophysiology and Treatment, Informa Healthcare USA, New York, p. 131-145.
H.S. Kaplan, (1974) Le Nuove Terapie Sessuali, Bompiani.
S.R. Leiblum & R.C. Rosen, (2004) Principi e Pratica di Terapia Sessuale, CIC, Roma.
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