PsiCovid: la salute mentale durante la quarantena

Coronavirus positive

La pandemia mondiale di Coronavirus ha costretto tutte le persone ad una quarantena forzata, per scongiurare il rischio di contagio e limitare l’epidemia il più possibile. A seguire il modello di distanziamento sociale e il “lockdown” (letteralmente “confinamento”) attuato dalla Cina, siamo stati noi Italiani, il secondo paese colpito da quello che è stato più volte definito “nemico invisibile”, per l’altissima contagiosità e la velocità di diffusione ( oltre che per le serie conseguenze sulla salute che purtroppo per  un numero sempre crescente di persone ha portato la morte).

Non è difficile immaginare, a livello psicologico quanto  questa situazione di allarme ci porti a ridefinire tutta una serie di aspetti fondamentali della vita umana, quelli con i quali siamo nati e cresciuti: il contatto, la vicinanza con l’altro, la libertà di muoverci, di incontrarci, insomma tutti quegli aspetti che fanno parte della stessa natura umana: la socialità. Dalla prima settimana di marzo, chi prima, chi qualche giorno dopo, abbiamo dovuto abbandonare la vita e le abitudini che conoscevamo, per chiuderci nell’isolamento delle nostre case, che finora hanno rappresentato l’unico riparo dal pericolo del virus. Superato lo stato confusionale delle prime battute, lo scetticismo di alcuni rispetto al rischio del contagio, il popolo italiano, in maniera anche molto “resiliente” ha compreso l’importanza del nuovo stile di vita che a suon di slogan emanati 24h su 24h ci è stato imposto fino al 3 maggio (curva dei contagi permettendo). coronavirus_fila_supermercato_Fg

Con l’Hashtag #iorestoacasa ci siamo scoperti pizzaioli, panettieri , pasticcieri, poi abbiamo iniziato a dipingere arcobaleni da appendere ai balconi per darci fiducia, poi le videochiamate di gruppo sono diventate un nuovo spazio per incontrarsi con famigliari e amici, i social ci hanno regalato momenti di condivisione di challenge e tormentoni, poi ancora abbiamo imparato come fare a meno della palestra per fare sport in casa, o a curarci del corpo in mancanza di centri estetici, ci siamo dati appuntamenti sui balconi , ognuno nel proprio nido, i più fortunati con qualcuno accanto, ma tanti completamente soli.

Dopo la proroga fino al 3 maggio della quarantena inizia ad emergere tutta la fragilità di quest’onda di “resilienza” iniziale: a 40 giorni dall’inizio dell’emergenza, con l’economia ferma e le famiglie distanti, anche le mode social tendono a scemare e sono iniziati a venire fuori gli stati emotivi devastati dalla pandemia.

Nonostante non ci siano ancora dati ufficiali, poichè la situazione è ancora in corso e gli studi professionali di psicoterapia e sostegno psicologico siano chiusi ( con possibilità di contatto solo virtuale) non è difficile prevedere quali conseguenze avrà anche e soprattutto a livello psicologico questa drammatica situazione: disturbi da stress,disturbi del sonno, ansia generalizzata, attacchi di panico e depressione,burnout (per le professioni di aiuto) sono i nemici numeri uno delle situazioni di pericolo per la salute, nonchè dell’isolamento e della distanza sociale. Ma a generare questo tipo di sofferenza psicologica concorrono anche la situazione economica che per molte persone si aggrava sempre di più col passare dei giorni oltre che l’incertezza del futuro, il non sapere quando e se potremo tornare alla vita di “prima”, la mancanza della possibilità di “programmare” il proprio futuro o immaginare come potrebbe essere un nuovo stile di vita “anti-virus” .Questi i fattori che potrebbero maggiormente devastare il nostro equilibrio mentale che preso da ritmi incessanti, frenetici, “pieni”, non è abituato a stare nel fatidico “qui e ora“, carico di pensieri, faccia a faccia con le proprie fragilità.  metacognitionthoughts_782652

Quello che emerge è certamente la demonizzazione del contatto, “l’altro”  che diventa fonte possibile di contagio, le mani che fino ad oggi erano il mezzo di comunicazione, relazione, scoperta del mondo, diventano veicolo per il virus. Il volto, chiave dell’identità, coperto dalla mascherina che cela la bocca, nasconde l’espressività di ognuno. Siamo bombardati dal messaggio che ORA “insieme” è uguale a pericolo, mentre noi siamo cresciuti con l’idea che L’insieme crea senso e significato all’esistenza. L’essere umano come animale sociale è un concetto radicato in secoli di cultura.Tutto questo, quasi certamente avrà delle ripercussioni sul modo di “relazionarsi” d’ora in poi.

Anche la sessualità risente di questa situazione di “stallo”: la convivenza forzata e tutto il tempo a disposizione non per forza sono micce che innescano le fantasie sessuali, anzi: l’incremento dei conflitti di coppia e la tendenza a “lasciarsi andare” dal punto di vista della cura del proprio aspetto ( stare sempre in pigiama/tuta, o addirittura  non lavarsi perchè non si deve uscire), sicuramente non incentivano la sessualità. Per questo è importante approfittare di questo tempo per ricostruire una comunicazione funzionale che magari prima era stata trascurata per mancanza di tempo e di occasioni, o per riaccendere la fiamma di un rapporto che si era ormai affievolita a causa della routine. Anche se in casa, possiamo comunque concederci una cena a lume di candela, con il nostro intimo migliore e provare magari ad immaginare una serata diversa, con un finale piccante. Oppure può essere il momento giusto per sperimentare i giochi di ruolo o semplicemente concedersi un contatto profondo: quello che tanto ci viene vietato fuori casa, potrebbe essere goduto a pieno tra le mura domestiche.sbU4y

Per le coppie che si trovano separate a causa della pandemia, si può fare ricorso al sexting online ( sempre nel rispetto dell’altro e con persone di fiducia con le quali vi è un rapporto consolidato) per rendere meno pesante la lontananza e provare nuove frontiere della sessualità. Ricordiamo che l’aspetto sessuale è una parte integrante della salute e dell’equilibrio psicofisico, che non va trascurato durante questo periodo di grande stress.  E allora vediamo qualche piccolo accorgimento per preservare il benessere psicofisico in questa situazione straordinaria di emergenza:  come ci hanno più volte ripetuto è importante stabilire una routine quotidiana, darsi dei piccoli obiettivi conferisce uno scopo alle giornate. Worried thinking womanVa da se che stare tutto il giorno in pigiama sul divano può essere un’eccezione del weekend ( poichè ogni tanto è giusto e fisiologico anche cedere alla tristezza, alla stanchezza ed alla paura che sono sentimenti adeguati in stato di pericolo e incertezza) , perciò vestirsi come se si dovesse uscire è una buona abitudine, così come ritagliarsi ogni giorno un  momento per la cura del proprio corpo.

Un’attività manuale è un ottimo distraente per il cervello, che impegnato al raggiungimento dello scopo discosta il pensiero dal virus e dall’allarme mondiale (recuperare un oggetto vecchio ed usurato, creare qualcosa, sistemare quelle vecchie foto in fondo al cassetto, ridipingere una parete, sistemare i cassetti o gli armadi sono tutti ottimi diversivi che potete provare). Se prima della quarantena si era persone sportive è importante non interrompere questa buona abitudine, se invece prima non si aveva mai tempo e voglia, quale migliore momento per iniziare? Anche in questo la tecnologia ci è vicina con migliaia di app di workout che suggeriscono allenamenti su misura in base al livello di allenamento, oppure le palestre stesse offrono il servizio  di allenamento personalizzato anche a distanza.  palestra-a-casaUsare la tecnologia e i social per restare in contatto con i propri cari è fondamentale per non sentirsi soli e accorciare le distanze imposte, d’altra parte questi ausili diventano disfunzionali se impiegati per la ricerca ossessiva di informazioni sulla pandemia ( sarebbe utile informarsi non più di due volte al giorno per non incrementare l’angoscia).

Un piccolo esercizio di fantasia che possiamo provare è immaginare il futuro post-pandemia in accezione positiva, adattandolo alle buone pratiche che ci sono state imposte per limitare il contagio: come sarà il ritorno a lavoro? il primo pranzo in famiglia? la pizza con gli amici (finalmente) in pizzeria e non in casa?

I pensieri positivi e la progettualità possono di certo aiutarci ad affrontare queste lunghe giornate. Ma per il momento, cerchiamo di concentrarci sul momento presente per trarne più benefici possibili. Guardiamoci intorno, coltiviamo i rapporti importanti della nostra vita: come le piante, anche le relazioni hanno bisogno di accudimento costante.

In ultimo , ma  importantissimo, le serie conseguenze psicologiche che questo difficile momento causa e causerà non vanno sottovalutate, perciò è buona pratica ricordare sempre dei professionisti della salute mentale, psicologi e psicoterapeuti che mai come in questo periodo storico sono importanti al pari di qualsiasi altra professione sanitaria, poichè come ha stabilito anche l’OMS la salute va intesa come lo  stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia. A questo proposito infatti sono attualmente attivi online servizi di consulenza e sostegno psicologico per le situazioni di disagio,ansia, panico e  sintomi stress-correlati all’attuale momento pandemico.

Dott.ssa Sara Longari 

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