il mito di Tiresia

 

mito di tiresia
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Mito di Tiresia

I miti su Tiresia sono molti e controversi. Uno dei più diffusi racconta che, passeggiando sul monte Cillene (o secondo un’altra versione Citerone), vide due serpenti che copulavano e ne  uccise la femmina perché quella scena lo infastidì. Nello stesso momento Tiresia fu tramutato da uomo a donna. Visse in questa condizione per sette anni provando tutti i piaceri che una donna potesse provare. Passato questo periodo venne a trovarsi di fronte alla stessa scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e nello stesso istante ritornò uomo.

Un giorno  gli dei Zeus ed Era diquisirono su  chi potesse provare in amore più piacere: l’uomo o la donna. Non riuscendo a giungere a una conclusione, poiché Zeus sosteneva che fosse la donna mentre Era sosteneva che fosse l’uomo, decisero di chiamare in causa Tiresia, considerato l’unico che avrebbe potuto risolvere la disputa essendo stato sia uomo sia donna. Interpellato dagli dei, rispose che il piacere si compone di dieci parti: l’uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi una donna prova un piacere nove volte più grande di quello di un uomo. Ma la dea Era, si infuriò  perché Tiresia aveva svelato un tale segreto e lo rese  cieco, così Zeus, per ricompensarlo del danno subito, gli diede la facoltà di prevedere il futuro e il dono di vivere per sette generazioni (questo perchè  gli dei greci non possono cancellare ciò che hanno fatto o deciso altri dei).

La storia di Tiresia è narrata tra gli altri da Ovidio nelle Metamorfosi e da Stazio nella Tebaide.

Dante Alighieri lo cita vicino al suo rivale in divinazione nella guerra di Tebe, Anfiarao, tra gli indovini nella quarta bolgia dell’ottavo cerchio dei fraudolenti nell’Inferno (XX, 40-45). Il poeta fiorentino tuttavia non fa accenno alle sue arti divinatorie ma al solo prodigio del cambio di sesso dovuto all’aver colpito i due serpentelli, azione che rese necessario colpirli di nuovo sette anni dopo.

La nostra scelta di ispirare il nome del blog a questo singolare Mito Greco sta quindi nella possibilità conosciuta da Tiresia di vivere sia come donna che come uomo, rappresentando  in un’unica persona entrambi i generi sessuali che convivono e sperimentano vissuti e sensazioni, così come in ogni persona vi è una parte maschile ed una femminile, che non vanno rimosse ma integrate per uscire da limiti stereotipati ed essere liberi di esprimere la propria identità.