Dal climaterio alla terza età: “Come mantenere in forma la funzione sessuale e l’intesa di coppia?”

 

Il climaterio rappresenta una fase della vita che interessa entrambi i sessi nella fascia d’età compresa tra i 45 e i 55 anni, specificamente precede l’arrivo della menopausa per le donne e dell’andropausa per gli uomini. In questo periodo entrambi i sessi sperimentano e percepiscono una serie di cambiamenti sia di tipo fisiologico ed ormonale (ridotta produzione di estrogeni e progressiva involuzione dell’apparato uro – genitale) sia di tipo psicosessuologico (perdita di autostima personale e sessuale, associata ad una diminuzione della libido rispetto alle precedenti fasi della vita).

Quali sono i principali sintomi che la sindrome climaterica comporta?

images (2)Dal punto di vista femminile, a livello clinico i sintomi maggiormente lamentati dalle donne sono riconducibili a:

  • Vampate di calore o caldane: si riconoscono per una sudorazione diffusa, improvvisa, che può verificarsi anche nelle ore notturne, durante il sonno; spesso accompagnate anche da ansia e palpitazioni;
  • Flusso mestruale ballerino: in questa fase il ciclo è ancora presente, ma non più regolare come prima perché tende a verificarsi a cicli ravvicinati (anche ogni 2 settimane circa) oppure allungandosi ogni 6-8 settimane;
  • Aumento di peso: può verificarsi un accumulo di tessuto adiposo soprattutto nella zona addominale, pur non avendo modificato lo stile di vita e l’alimentazione;
  • Stanchezza e umore variabile: si può avvertire un senso di stanchezza che subentra durante la giornata, con un calo di energie a disposizione che può incidere sull’umore e sull’irritabilità.
  • Secchezza vaginale: è un effetto del calo ormonale che si accompagna ad una diminuzione della libido e del desiderio sessuale;
  • Cistiti, vaginiti, prurito vulvo – vaginale, incontinenza, aumento della frequenza della minzione, dispareunia.

Ulteriormente, a questa sintomatologia fisica si affiancano una serie di disagi psicologici, come: umore instabile; nervosismo; irritabilità; affaticamento; ansia; demotivazione; depressione; perdita di autostima; scarsa capacità di concentrazione e disturbi della memoria; diminuzione del desiderio sessuale.

sintomi-e-conseguenze-dellandropausaDal punto di vista maschile, si manifestano cambiamenti significativi sia a livello corporeo sia a livello psicosessuologico:

  • perdita di capelli;
  • aumento del grasso nell’addome;
  • riduzione del volume e della consistenza dei testicoli;
  • perdita di elasticità dei tessuti del pene;
  • aumento di volume della prostata (la ghiandola che produce il liquido lubrificante e seminale);
  • minore densità dei peli nella zona genitale;
  • deficit dell’erezione (maggiore lentezza, necessità di stimoli diretti);
  • calo del desiderio sessuale;
  • cali di umore.

A livello clinico, la richiesta che viene maggiormente avanzata dai pazienti che si trovano a dover fronteggiare questi cambiamenti psicofisici dovuti all’avanzare dell’età, riguarda un aspetto molto delicato: “Come mantenere in forma la funzione sessuale e l’intesa di coppia?”

Consolo (2016) riporta che “La sessualità continua a rappresentare una modalità di linguaggio e comunicazione anche oltre l’età convenzionalmente stabilita dalla società, e mantiene quel valore simbolico di linguaggio non verbale della sfera affettiva”.

I fattori che determinano una diminuzione o una sospensione dell’attività sessuale possono essere importanti meccanismi psicologici, come il senso di colpa e di vergogna per avere ancora queste pulsioni e, forse ancora di più, il pregiudizio radicato che gli anziani siano incapaci di vita sessuale. Se col passare degli anni la spinta biologica si va affievolendo, permane o si rafforza, per contro, il bisogno di relazione, affetto, tenerezza, riconoscimento e rassicurazione che trova nel contatto fisico con l’altro, specie se accompagnato da condivisione intima di pensieri, sentimenti, emozioni, una modalità di soddisfazione insostituibile.

coppia-menopausa-CRYDXC-696x392Toccare ed essere toccati, con passione, sensibilità, amore, tenerezza, è uno dei modi più efficaci per sentirsi bene e anche per allontanare lo spettro della depressione. La sessualità esprime da sempre una condizione di benessere, ed è un fattore di integrazione e di arricchimento della salute psicofisica.

Quali sono i predittori di una buona sessualità nella terza età?

  • Avere avuto una vita sessuale attiva e soddisfacente da giovani.
  • Essere stato felice ed aver goduto del contatto fisico durante le fasi precedenti della vita.
  • Il modo in cui si accettano e si vivono i cambiamenti dettati dall’invecchiamento sia nel corpo, sia nelle abitudini di vita che nella coppia.
  • La presenza di un partner disponibile affettivamente e sessualmente.
  • Un buono stato di salute.
  • Non aver abusato di alcol, droghe e farmaci.
  • Risorse logistiche ed economiche sufficienti.
  • L’assenza di pregiudizi negativi sulla sessualità della terza età, nel contesto sociale di appartenenza.

La terza età per una coppia è sempre più spesso la riscoperta di una nuova vita sessuale per diversi motivi:

  1. Si può vivere il sesso in maniera più serena, più libera. Abbandonati i metodi contraccettivi ci si può concedere al sesso in modo incosciente, senza doversi preoccupare delle conseguenze.
  2. Il tempo ritrovato, quello da dedicare a se stessi perché non ci sono più impegni di lavoro, né figli a cui pensare.
  3. Si può tornare a fare l’amore ovunque proprio perché si torna ad essere padroni di tutti gli spazi della casa.
  4. Si tratta di un periodo della vita che può essere contraddistinto dal lutto o dalla separazione dal partner. Un nuovo compagno/a può riaccendere la passione, anche perché è possibile che l’uomo o la donna in questione abbia avuto rapporti sessuali solo con il proprio ex.

Varie ricerche hanno dimostrato che in realtà la menopausa non determina necessariamente un grosso cambiamento di vita, soprattutto nel caso in cui la donna ha una struttura di personalità forte, con una buona autostima ed una buona percezione corporea.

Tra il climaterio e la menopausa, quali sono i cambiamenti che si verificano nelle diverse fasi del ciclo di risposta sessuale?

Per quanto riguarda la fase del desiderio: la forza e la frequenza del desiderio sessuale si riducono con gli anni. Secondo Schiavi (1999) il testosterone biodisponibile è correlato ad un declino della libido. Nella fase di eccitamento: la progressiva atrofia della mucosa vulvovaginale comporta la diminuzione della elasticità vaginale e la lubrificazione si manifesta in ritardo. In questa situazione necessariamente deve corrispondere una penetrazione delicata perché altrimenti può causare dolori o irritazioni vulvo-vaginali con conseguente stato di irrigidimento difensivo e di probabile frustrazione per l’incapacità sessuale. Nella fase di plateau: si ha una riduzione del sollevamento dell’utero, i genitali esterni perdono sensibilità e il clitoride riduce la propria dimensione, restando comunque un recettore di stimoli. Nella fase orgasmica: c’è una diminuzione nella frequenza delle contrazioni ritmiche uterine, le quali in casi di malattie concomitanti, pregressi interventi chirurgici o per ragioni di natura psicosomatica, possono manifestarsi con dolore. Nella fase di risoluzione: si verifica una veloce decongestione e il periodo di refrattarietà è diverso da quello maschile, cioè vi è la possibilità di una nuova eccitazione e un numero non definito di orgasmi, anche se la possibilità si riduce con l’età.

Dal punto di vista maschile, quali sono i cambiamenti che si verificano nelle diverse fasi del ciclo di risposta sessuale tra il climaterio e l’andropausa?

Per quanto riguarda la fase dell’eccitazione: l’uomo impiega più tempo a raggiungere un’erezione adeguata alla penetrazione. Il pene ha meno vigore e reagisce meno agli stimoli visivi diventando più sensibile a quelli tattili. L’emissione del liquido pre-eiaculatorio delle ghiandole di Cowper è scarso o del tutto assente. Nella fase dell’orgasmo: quest’ultimo viene raggiunto in un periodo di tempo più breve e la sensazione di inevitabilità eiaculatoria può anche mancare (in questo caso ci potrebbe essere un problema di produzione di testosterone). L’eiaculazione si manifesta con un minor numero di contrazioni e un ridotto volume di liquido seminale. In sostanza è meno energica ma ciò non modifica l’intensità della sensazione. Inoltre in presenza di problemi prostatici è possibile che al piacere si sostituisca dolore e che quindi si sviluppi una resistenza al rapporto stesso. Infine, nella fase di risoluzione: l’uomo perde l’erezione con estrema rapidità e il periodo refrattario si allunga, il quale può arrivare anche a 24 ore.

Rapporti-sessuali-e-menopausa-le-10-verita3Concludendo, numerose letture scientifiche riportano che “Terza età” non vuol dire appendere il fascino e la cura di sé al chiodo per dedicarsi a tutte quelle attività considerate “da pensionati”. Al contrario avere più tempo libero è sinonimo di nuove opportunità, si considera che in età matura si vive una seconda primavera sensoriale, e anche se si hanno meno rapporti sessuali completi, è decisamente più alto il grado di soddisfazione, in genere diminuisce il numero delle penetrazioni ma aumentano le coccole “sfiziose”: dalle carezze reciproche dei genitali fino alla masturbazione, pertanto si può dire che la vita sessuale nell’anziano é oggi indice di benessere, aiuta a superare quello status di malessere legato agli anni che passano e favorisce il miglioramento dell’umore e della qualità di vita.

Dott.ssa Consiglia – Liliana Zagaria

 

Bibliografia:

Consolo I. (2016) “Slides corso biennale in psicosessuologia – Modulo: “Sessualità nel ciclo di vita”

Sitografia:

http://www.sessuologiaclinicaroma.it

http://www.alessandragraziottin.it

http://www.intrage.it

http://www.psiche.org

http://www.paginemediche.it

http://www.anzianievita.it

http://www.blog.salugea.com