Eccitazione e desiderio femminile: parliamone

la donna di oggi necessita di corrette informazioni per vivere a pieno la sua natura anche dal punto di vista erotico e sessuale.argomento da sempre tabù, vediamo cosa desidera e come si eccita la donna di oggi…

 

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Il modo di vivere la sessualità è naturalmente diverso tra uomo e donna. Tralasciando i luoghi comuni sdoganati sulla questione della superiorità di un genere o dell’altro, possiamo affermare che ci sono delle differenze sia a livello cerebrale, ormonale, biologico ma soprattutto a livello psicosociale tra uomini e donne, e che queste differenze devono essere accettate per  arricchirsi e non per  una inutile lotta per la supremazia dei sessi.  Ovviamente anche dal punto di vista sessuologico queste differenze sono importanti, specialmente se consideriamo  come meta ideale una vita sessuale appagante, per ottenerla è importante conoscere le differenze tra i generi e le caratteristiche anatomiche ed emotive che incrementano la funzionalità di coppia.

Secondo i pionieristici studi di Masters e Johnson  sul comportamento sessuale umano,e il contributo di H. Kaplan,  la risposta agli stimoli sessuali segue un continuum che si suddivide in 5 stadi: desiderio, eccitazione, plateau (apice dell’eccitazione), orgasmo e risoluzione.  E sebbene queste fasi siano condivise tra uomo e donna, nella pratica il loro innesco e la loro successione sono molto diversi.  Si pensi già al fatto che gli uomini hanno erezioni spontanee fisiologiche anche in mancanza di desiderio sessuale, cosa che per le donne invece non succede. Per le donne una corretta intimità è il risultato di un circuito di stimoli sensoriali, neurologici, ormonali ma soprattutto psicosociali e relazionali. 

La fase del desiderio è quindi un punto di partenza essenziale per la donna, che mette in moto il meccanismo di risposta sessuale e spesso sancisce la possibilità di un rapporto sessuale consumato o mancato. Esso può essere attivato da stimoli endogeni (fantasie, sogni, pulsioni) o esogeni (immagini, stimoli sensoriali) ed è fortemente soggetto ad una serie di fattori: ormonali (gli androgeni sono molto importanti per il desiderio sessuale femminile), relazionali (conflitti coniugali, insoddisfazione di coppia, problemi sessuali del compagno, scarsa empatia e sensibilità del compagno, ecc…), personali o culturali (stress, depressione, rigida disciplina, tabù religiosi) possono influire negativamente sul desiderio erotico femminile e quindi compromettere l’intimità sessuale della donna nella sua totalità, a tal punto da necessitare di una specifica diagnosi medica, qualora il calo o la scomparsa del desiderio persistessero da almeno 6 mesi, influendo significativamente sulla vita della donna che ne è affetta.  

Tuttavia spesso arrivare ad una diagnosi è una cosa complicata, poiché le donne fino a non molti anni fa erano considerate prive di quelle fantasie e pulsioni che invece sembravano esclusive del mondo maschile, tanto che le donne che non soffocavano la loro libido venivano giudicate e svilite (in molti casi succede ancora oggi). La sessualità della donna così oscura e misteriosa fino a pochi decenni fa (ricordiamo che gli studi di Kinsey e Masters e Johnson sulla sessualità anche femminile furono aspramente criticati dal mondo scientifico degli anni 70) si riduceva alla soddisfazione dell’uomo, alla procreazione della prole, inculcando la verginità e la castità come valori da tramandare e conservare.

Per molte donne la condizione indispensabile per la nascita del desiderio è instaurare una certa intimità con il partner, mentre gli uomini partono dal comportamento sessuale per accedere all’intimità (Consolo, 2017).

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La fase della risposta sessuale successiva al desiderio è quindi l’eccitazione che pone una serie di cambiamenti fisiologici che predispongono l’organismo al coito: questi cambiamenti riguardano l’accelerazione del battito cardiaco, del flusso sanguigno che riempie i tessuti degli organi genitali, l’aumento della lubrificazione vaginale per permettere una penetrazione agevole ed è il sintomo più evidente dello stato di eccitazione femminile. Questi mutamenti corporei hanno sia finalità riproduttive che di piacere ( ricordiamo che il clitoride femminile è l’unico organo che ha la sola funzione di provocare piacere sessuale, ed ha più fibre nervose di qualsiasi altra parte del corpo o del pene maschile), ma sovente la scarsa conoscenza dell’anatomia femminile e del ciclo della risposta sessuale causa confusione in alcune donne che confondono l’incremento del benessere sessuale o la lubrificazione che si ottiene dalla fase di eccitazione con l’orgasmo vero e proprio ( quindi in realtà molte donne potrebbero non aver mai raggiunto l’acme sessuale, ma esserne comunque convinte).

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 Anche in questa fase molte possono essere le disfunzionalità che compromettono questa fase della risposta sessuale: una scarsa stimolazione, problematiche fisiologiche o endocrine che causano secchezza vaginale, terapie farmacologiche, patologie pelviche o genitali, o inibizione psicologica. Come abbiamo già visto in questo articolo, un dolore coitale può compromettere la sana funzionalità sessuale delle donne. Spesso la causa è di natura organica, ma da attenti approfondimenti di frequente  si riscontra che il dolore può essere causato da una mancanza di desiderio o eccitazione che sono premesse importantissime per la lubrificazione vaginale come abbiamo detto;  I. Consolo (2017)afferma che ciò che crea eccitazione nella donna è la sintonia psicologica e fisica che si può stabilire con il partner (occasionale o fisso che sia),ma anche un’adeguata conoscenza del proprio corpo, un’esplorazione visiva e tattile, la pratica dell’autoerotismo possono migliorare non solo la consapevolezza di noi stesse, ma anche la buona riuscita dell’intimità di coppia, che non è e non deve essere appannaggio esclusivo dell’uomo.

Dott.ssa Sara Longari

Bibliografia

Consolo I., Il piacere femminile. Giunti, Firenze.2017

Masters W.. e Johnson V. , L’atto sessuale nell’uomo e nella donna. Feltrinelli Milano, 1967

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