Sessualità in gravidanza e nel puerperio: una lettura psicosessuologica

images (1)Recentemente, nella rubrica “Coppia, sessualità e gravidanza” abbiamo rimarcato il ruolo fondamentale che l’attesa di un figlio assume sia nella sfera emozionale – affettiva sia nella sfera sessuale dei neogenitori, i quali sono chiamati a ridefinire la propria identità e a ricontrattare le loro modalità relazionali per aprirsi all’accoglienza del frutto del loro amore. Nell’ultimo articolo, abbiamo trattato delle variazioni della sessualità durante la gravidanza, con il presente articolo che rappresenta la parte conclusiva di questa rubrica, verranno analizzati nel dettaglio sia i vissuti relazionali – affettivi sia gli aspetti sessuologici che caratterizzano i vari trimestri gestazionali e il periodo del post – partum.

La letteratura scientifica, da un punto di vista sessuologico prettamente femminile, riporta che Pregnant woman is about to be sick.il primo trimestre gestazionale è caratterizzato da un’aumentata eccitabilità del sistema neurovegetativo tale da provocare una serie di cambiamenti ormonali i quali determinano un aumento di estrogeni, progesterone e prolattina che possono causare nella donna nausea, vomito, aumento di peso, tensione mammaria, stanchezza e faticabilità ed allo stesso tempo provocare una riduzione del desiderio sessuale e dell’eccitabilità.

contrazioni-700x525Da un punto di vista psicologico, lo status gravidico non sempre viene accettato positivamente dalla donna, anche quando il desiderio di un bambino è determinante all’interno della coppia, il quale genera una serie di preoccupazioni nella neomamma in merito all’ansia del parto e del ruolo materno, ai cambiamenti nel rapporto di coppia, alle modificazioni dell’aspetto fisico e del suo stato di salute, si tratta quindi di un insieme di fattori che agiscono negativamente sul desiderio sessuale. Infine, sebbene una serie di timori e di false credenze di origine socio – culturale non trovano fodamenti medico – scientifici, se non in casi particolari, hanno un peso determinante nella generazione di paure e nell’astensione dai rapporti sessuali poiché purtroppo rimandano l’idea e la necessità di evitare rapporti sessuali durante la gravidanza in quanto possono essere causa di danni fetali, aborto spontaneo, infezioni, emoraggie e parto prematuro (Johnson, 2011).

Contrariamente a quanto accade nel primo trimestre, per la vita sessuale di coppia il secondo trimestre sembra il più favorevole: pexels-photo-219581le donne iniziano a sentirsi meglio, la gravidanza è stata elaborata e il parto è ancora lontano, i disturbi somatici, come le nausee, si sono attenuati e l’umore è stabile. Gli uomini in questo trimestre iniziano a vivere emozionalmente la condizione della partner e ad accettarla, non hanno molte preoccupazioni per la gravidanza, sul parto e sulla salute del bambino. In questo periodo infatti non si registrano cambiamenti negativi nel comportamento sessuale della coppia e i partner possono sentirsi molto vicini (Simonelli, 2002).

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Lo stato di gravidanza crea una condizione psicofisica favorevole ad un arricchimento della sessualità: l’aumento degli ormoni in circolo, la presenza delle endorfine, l’abbassamento della soglia sensoriale, una maggiore irrorazione sanguigna nei genitali, l’aumento di volume e di reattività uterina, sono tutti fattori che consentono di godere profondamente del proprio corpo forse più che in ogni altro momento della vita (Capodieci et al., 1990).

Immagine3Viceversa, durante il terzo trimestre, il desiderio sessuale si riduce notevolmente determinando una diminuzione dell’attività sessuale. In letteratura vi sono diversi fattori fisiologici ed ormonali che possono spiegare questo fenomeno: l’aumento di peso, l’incontinenza da sforzo, le emorroidi, il peso del partner sull’utero durante il rapporto sessuale, la sublussazione della sinfisi pubica e delle articolazioni sacro-iliache. Dunque, con il progredire della gravidanza la durata del rapporto sessuale e la capacità di sperimentare l’orgasmo diminuisce. Il disagio vaginale può diventare più pronunciato come risultato di cambiamenti nella fisiologia vaginale in risposta a cambiamenti ormonali in cui le fibre muscolari del tessuto connettivo diminuiscono a fronte dell’aumento delle dimensioni della parete vaginale che si prepara al parto.  Inoltre, le contrazioni vaginali sono più deboli e gli spasmi del tono muscolare possono verificarsi occasionalmente, ma possono influenzare la risposta orgasmica; per di più la vasocongestione pelvica e la congestione vaginale causano una riduzione della lubrificazione che può essere causa di dispareunia. Ulteriormente, le alterazioni morfologiche della gravidanza possono causare disagio quando vengono assunte certe posizioni sessuali, infatti con l’avanzare della gravidanza a livello coitale la coppia preferisce quelle modalità in cui la donna si trova in posizione sovrastante, di lato o carponi, oppure ci sono coppie che in questo periodo lasciano spazio a pratiche sessuali orali, anali o alla masturbazione (Johnson, 2011).

Infine dopo la nascita, può capitare che uno o entrambi i partner abbiano difficoltà a ritrovarsi come coppia poiché immersi nel nuovo ruolo di genitori. La nascita di un figlio, infatti, rivoluziona la vita a due, mette in discussione certezze, svela lati dell’altro finora ignoti. È un momento intenso di cambiamento e in questo trambusto l’intesa sessuale è messa alla prova. Facilmente rischia di andare in tilt di fronte a pianti notturni, sveglia ogni tre ore per le poppate, tristezza improvvisa e qualche chilo in più dovuto alla gravidanza.  depositphotos_11881525-stock-photo-newborn-baby-crying-in-cotDopo la nascita del bambino capita alla maggior parte delle donne di sentirsi stanche, fuori forma e il sesso diventa l’ultimo dei loro desideri. Nonostante abbiano sempre profondi sentimenti d’amore nei confronti del partner, in genere questo non è un periodo in cui le donne hanno un particolare interesse per la sessualità. In realtà si tratta di una reazione del tutto normale e comune a tutte le donne: la neomamma tende ad essere completamente assorbita dal grande impegno fisico dell’allattamento e della cura del neonato e mentalmente si sente più mamma che donna. Il disinteresse è accresciuto dallo sconvolgimento ormonale post – parto, con un innalzamento del livello di prolattina e una caduta del livello di estrogeni, il che predispone la donna a continui cambiamenti di umore, a depressione, e fisicamente è causa di secchezza vaginale, la quale rende fastidiosi e dolorosi i rapporti sessuali. Inoltre la paura di non piacere e di rimanere nuovamente gravide o di provare dolore durante il coito – soprattutto se si è subita un’episiotomia – inibisce ulteriormente il desiderio sessuale; come reazione il neopapà si sente trascurato e respinto. Sebbene siano molto frequenti casi in cui la donna non avverte il desiderio sessuale, parallelamente gli uomini che lamentano lo stesso problema non sono pochi. Assistendo al parto possono restare colpiti da certi aspetti clinici, dalla sofferenza della propria compagna, da sangue e suture, finendo per provare fatica a riavere rapporti con la propria donna. L’uomo, inoltre, viene volente o nolente, escluso dal naturale attaccamento biologico della donna al bambino. C’è il rischio, in questo caso, che l’uomo diventi geloso del bambino a cui adesso la sua campagna dedica tutto il proprio tempo e resta deluso dall’atteggiamento della donna per la poca considerazione nei suoi confronti.

sesso-dopo-il-parto-da-2-a-6-mesiSuperare questo momento non è difficile se entrambi i partner sono aperti alla comunicazione e alla condivisione e hanno un reciproco desiderio di trovare un compromesso. In genere tutto si risolve in circa tre mesi e la ripresa dell’attività sessuale può avvenire naturalmente. Tale ripresa dell’attività sessuale è comunque molto soggettiva e dipende anche da come veniva vissuta in precedenza la sessualità di coppia (Panzeri et al., 2006).

Johnson (2011) ha evidenziato che la tipologia di parto (naturale o cesareo), l’episiotomia perineale, le disfunzioni del pavimento pelvico e la dispareunia, influiscono sul benessere e sulla funzione sessuale della donna che può persistere fino ad un anno dopo il parto. Da tale studio emerge che il parto cesareo rispetto al parto naturale permette un precoce recupero della funzione sessuale post – partum, in quanto le lesioni del nervo pudendo sono minime, i traumi del pavimento pelvico sono inferiori, le lacerazioni e i dolori dovuti all’episiotomia sono marginali, viceversa le donne che affrontano un parto naturale generalmente presentano un più alto tasso sia di dolore perineale sia di dispareunia nei tre mesi successivi al parto; dunque queste ultime mostrano una diminuzione della soddisfazione sessuale ed una lenta ripresa dell’attività sessuale dopo il parto.

Concludendo, i primi sei mesi dopo il parto possono determinare un profondo impatto sulla qualità della vita sessuale di una donna, poiché il trauma genitale dovuto all’episiotomia, il sanguinamento vaginale, la dispareunia, la presenza di secchezza vaginale a scapito della lubrificazione, le disfunzioni del pavimento pelvico, l’amenorrea indotta dall’allattamento, una percezione distorta della propria immagine che converge verso la diminuzione del senso di attrattività oltre alla paura che il bambino possa svegliarsi, sono tutti fattori  che incidono sulla perdita della libido e provocano anorgasmia e vaginismo causando un forte impatto sulla funzione sessuale di coppia.

66933Si ritiene necessaria un’adeguata informazione alle coppie, le quali devono essere rassicurate dal fatto che la sessualità comprende una vasta gamma di espressione e non deve necessariamente includere un rapporto vaginale. La sessualità non coitale può anche essere espressione di un’intimità emotiva che rafforza la salute e il benessere sessuale di coppia (Johnson, 2011).

Bibliografia

Capodieci, S., Ferraro, I., Dall’Albra, B., Rupolo, G., Baldo, M., & Canu, B. (1990). Gravidanza, maternità, paternità e vita sessuale di coppia. Rivista di sessuologia, 14, 331 – 346

Johnson, C. (2011). Sexual Health during Pregnancy and the Postpartum. Journal of Sexual Medicine, 8, 1267-1284.

Panzeri, M., Donà, M., & Cusinato, M. (2006). La sessualità della coppia nel ciclo di vita familiare. Rivista di Sessuologia, 30 (2), 1 – 7.

Simonelli, C. (2002). Psicologia dello sviluppo sessuale ed affettivo. Roma: Carocci.

 

Dott.ssa Consiglia – Liliana Zagaria

 

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