Contraccezione: tipologia e scelta

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In un recente articolo (Link) ho parlato di malattie sessualmente trasmissibili, dell’importanza di riconoscerle ma soprattutto prevenirle. Come? Tante sono le accortezze, tra queste si menziona il preservativo (condom o profilattico) l’unico metodo contraccettivo in grado di evitare il contatto diretto degli organi durante la penetrazione.

Ma andiamo con ordine.

Etimologicamente parlando, il termine contraccezione deriva dall’inglese contraception, composto del latino contra (contro) e di (con) ceptio (concezione) ed indica le tecniche e le pratiche utili ad evitare la procreazione. I metodi anticoncezionali vengono distinti in ante e post-concezionali, a seconda che essi prevengano il concepimento o agiscano successivamente. A tal proposito, si parla di metodi contraccettivi e metodi intercettivi (G. Russo, 2004): i primi vengono utilizzati per controllare ed impedire il concepimento, i secondi, invece, si utilizzano a concepimento avvenuto, quindi evitano l’annidamento nell’utero (l’annidamento è l’ultima fase dello sviluppo pre-embrionale). A questi si aggiunge la contragestazione, dunque il distacco dell’embrione dalla parete uterina.

La contraccezione ha origini antiche e molto interessanti: gli antichi egizi erano soliti utilizzare particolari tamponi imbevuti di cera, semi di melograno o miele da inserire in vagina, nello specifico mescolavano escrementi di coccodrillo o di elefante con il miele oppure minerali e latte acido; i greci affidavano la contraccezione a preparati derivati dalle piante con particolare effetto contraccettivo; il preservativo, invece, nasce come intestino essiccato di pecora o budello di vitello che negli anni ha ottenuto perfezionamento e diffusione mondiale. Per fortuna, in materia di contraccezione c’è stata una evoluzione interessante per quanto riguarda la diffusione (prima era utilizzata solo dai ceti benestanti o nei rapporti extraconiugali) e la tipologia, considerando che uomini e donne possono scegliere quella che maggiormente soddisfa il benessere e la comodità individuale e di coppia.

I metodo contraccettivi si dividono in metodi naturali, contraccezione di barriera, ormonale, meccanica, chirurgica e post-coitale.

Metodi naturali

Sono gli unici permessi dalla chiesa cattolica che prevedono un’astensione dei rapporti sessuali nei giorni fecondi nei quali avviene l’ovulazione.

“La regolazione naturale della fertilità (Natural Family Planning) è la consapevolezza da parte della donna dei suoi giorni fertili e infertili al fine di evitare o ricercare il concepimento.” (Perez, 1998)

  • Uno dei più noti metodi naturali è il coito interrotto, volgarmente conosciuto come “Salto della Quaglia”: consiste nell’estrarre il pene dalla vagina prima di eiaculare. E’ sicuramente un contraccettivo a costo zero ma non molto affidabile e con importanti ricadute (a lungo andare può portare nell’uomo ad eiaculazione precoce e influisce nella spontaneità del rapporto). E’ anche molto rischioso perché in qualsiasi momento del rapporto sessuale potrebbe fuoriuscire dal pene una goccia contenente spermatozoi, provocando gravidanze indesiderate.
  • Metodo Ogino- Knaus (o del ritmo): si basa sul ciclo matematico dei giorni fecondi considerando che l’ovulazione avviene a metà ciclo. Per la variabilità fisiologica dei cicli, tale metodo risulta essere poco attendibile.
  • Metodo Billings (o dell’ovulazione): si basa sull’osservazione del muco cervicale. Il momento maggiormente fertile (giorno del picco) coincide con l’ultimo giorno in cui si ha la sensazione di “bagnato”.
  • Metodo della temperatura basale: consiste nella misurazione quotidiana della temperatura vaginale a riposo, ripetuta per più volte al giorno. Questo metodo che permette di distinguere il periodo non fertile da quello fertile mediante i cambiamenti termici, non è molto affidabile perché lo sbalzo termico potrebbe essere causato da febbre, infezioni o cambiamenti nello stile di vita.
  • Metodo Sinto-Termico di Rotzer: si basa sull’osservazione associata di produzione di muco e cambiamenti termici corporei. A questi vengono anche registrare tutte le attività effettuate in giornata: rapporti sessuali, malattie, stress, alcolici, orari di riposo, ecc.
  • Metodi Computerizzati: metodi abbastanza recenti che con l’utilizzo dell’urina consentono di valutare il livello ormonale legato al periodo dell’ovulazione.

 

Contraccettivi di barriera

Femminili:

kaufen-diaphragmen-contragel-und-barrier_1Diaframma: coppa morbida di gomma con il bordo più spesso. Inserendolo in vagina prima del rapporto, consente di creare una barriera tra vagina e utero. La misura varia da donna a donna e va tolta almeno 6 ore dopo dal rapporto sessuale. Simili al diaframma, sono le coppe cervicali che, invece, si posizionano al collo dell’utero.

 

Preservativo femminile: simile a quello maschile, è un cappuccio in imagegomma, si inserisce in vagina e comprendo la vulva evita il contatto con gli spermatozoi e gli organi esterni.                                                                          Come quello maschile, protegge anche dalle MST.

 

 

Spermicidi: sostanze chimiche atte ad uccidere/annientare l’azione degli spermatozoi. Si inseriscono in  vagina prima del rapporto sessuale, durano circa 2 ore e si consiglia di utilizzarli in abbinamento al diaframma e al preservativo. Si tratta di gelatine, creme, ovuli. Ci sono anche spugne vaginali che sono imbevute di spermicidi e si posizionano all’altezza della cervice.

I suddetti contraccettivi pur nella loro validità presentano non pochi punti di debolezza perché, rispetto ad altri, hanno uno scarso potere contraccettivo. Inoltre, considerando che richiedono un adeguato posizionamento e meccanicità, finiscono per influire negativamente sul rapporto sessuale.

Maschili:

PRESERVATIVO-INTELLIGENTE-e1435227925828Preservativo: al pari del femminile, è un cappuccio in gomma morbida che si posizione sul pene in erezione, prevenendo il contatto tra vagina e pene, spermatozoi e la trasmissione di malattie sessuali. E’ importante ricordare che in caso di rottura involontaria o di uno scorretto posizionamento non garantisce la sua efficacia protettiva.

 

Contraccezione ormonale

pillola-anticoncezionale-le-domande-piu-frequenti-e-i-miti-da-sfatare-824-464Pillola: è il metodo contraccettivo più conosciuto dalle donne. Con le sue sostanza simili agli ormoni prodotti dalla donna (estrogeno e progesterone) è in grado di regolare l’attività legata all’apparato genitale e prevenire gravidanze. L’effetto preventivo, però, lo si ha solo seguendo con una certa regolarità l’assunzione giornaliera della pillola, prevista in genere per un ciclo di tre settimane con la sospensione di una. Prima di avviare la contraccezione ormonale è importante consultare lo specialista.

Pillolo: simile alla pillola femminile, ma ancora in fase sperimentale. Allo stato attuale può portare infertilità nell’uomo (al contrario della donna che ovula una volta al mese, nell’uomo la produzione di spermatozoi è continua). L’obiettivo futuro è ottenere l’effetto anticoncezionale evitando ricadute nella fertilità.

e423470cb3eb418f61e97f466cb1feee.jpgAnello vaginale: ha la stessa funzione della pillola, ma, anziché essere assunta per via orale, si inserisce in vagina e passa attraverso la mucosa vaginale al sangue. Ha le stesse  tempistiche della pillola e non richiede particolari manovre per il posizionamento.

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Cerotto: e’ un quadrato di piccole dimensioni, sottile, di colore beige, applicato sulla pelle. Come la pillola, rilascia una determinata quantità di ormoni, estrogeni e progesterone, atti a bloccare l’ovulazione.

 

 

Contraccezione meccanica

SpiraleSpirale o IUD (dispositivo intra-uterino): dispositivo in plastica, rivestito da un filo in rame, applicato nella cavità uterina dal ginecologo. Ha una durata variabile da 2 a 5 anni (esiste anche la spirale ormonale) e dopo la pillola è considerato il contraccettivo femminile maggiormente efficace.

 

Iniezione ormonale: sempre praticata dal ginecologo, si effettua una volta ogni 12 settimane.

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Impianto ormonale sottocutaneo: un dispositivo a forma di bastoncino morbido che, con anestesia, viene applicato sotto pelle ed ha una durata di 3 anni.

 

Contraccezione chirurgica: si tratta di un intervento (generalmente permanente e irreversibile) attraverso il quale si procede alla chiusura delle tube (laparoscopia) o rimozione dell’utero (isterectomia) nella donna e dei deferenti nell’uomo (vasectomia). Proprio per la sua irreversibilità e intrusività, deve essere una scelta pensata e condivisa dai partner.

Contraccezione d’emergenza

Pillola del giorno dopo: compressa che si prende entro le 48 ore e non oltre le 72 ore da un rapporto non protetto, ritenuto a rischio di gravidanza.

Pillola dei 5 giorni dopo: si assume entro 5 giorni dal rapporto a rischio. Come per la pillola del giorno dopo, lo scopo è bloccare la fecondazione dell’ovulo che, se è già avvenuta, non permette alla piccola di agire.

Attualmente, per quanto riguarda la contraccezione di emergenza, le maggiorenni non hanno l’obbligo di prescrizione a differenza delle minorenni che, invece, devono ottenerla recandosi da sole o accompagnate dalla guardia medica, medico di base, consultorio, ginecologo o pronto soccorso. Negli ultimi anni è stata approfondita la questione abortiva: la pillola del giorno dopo o dei 5 giorni dopo non è ritenuta abortiva perché blocca l’ovulazione impedendo la fecondazione. L’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), invece, viene effettuata entro i primi 90 giorni di gestazione e consiste nella rimozione del feto o dell’embrione dall’utero. E’ regolamentata dalla Legge 194/78 e viene attuata mediate metodo farmacologico o chirurgico. Nel primo caso si prevede l’assunzione di mifepristone (RU486) e di prostaglandina, assunti a distanza di 48 ore. Nel secondo caso, invece, viene effettuato l’intervento chirurgico presso ospedali pubblici o privati.

Considerando le numerose modalità contraccettive, la domanda sorge spontanea: come scegliere il metodo contraccettivo migliore?

Innanzitutto, un metodo contraccettivo deve essere efficace (evitare gravidanze indesiderate), sicuro (evitare effetti indesiderati dopo la sospensione), reversibile (non influire sul ritorno alla fertilità dopo la sua sospensione), pratico da utilizzare e accettabile. Detto ciò, l’efficacia di un metodo contraccettivo viene misurata mediante l’indice di Pearl (R. Pearl, 1933) che segnala il numero di gravidanze in un anno nelle donne che utilizzano un determinato contraccettivo non considerando, però, il grado di insoddisfazione della coppia e gli effetti collaterali del metodo utilizzato.

Si può affermare che tendenzialmente la pillola è il metodo contraccettivo più sicuro per le gravidanze indesiderate e il profilattico è l’unico in grado di evitare la trasmissione di malattie.

La contraccezione è una scelta e come tale va rispettata ma anche tutelata e garantita. In questo, la Puglia ottiene un importante primato perché già dal 2008 nei consultori è stata predisposta la distribuzione gratuita dei dispositivi anticoncezionali. Alla Puglia si sono unite, in seguito, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia con l’augurio che questa iniziativa possa estendersi a livello nazionale e da legge possa trasformarsi in atto. (Link)

 

Dott.ssa Teresa Marrone

 

NB: immagini prese dal web

 

Bibliografia

Russo, G. (2004). Enciclopedia di Bioetica e Sessuologia. Torino: Elledici.

Sitografia: 

http://www.aied.it/it/contraccezione/cenni-di-storia-della-contraccezione/

http://www.salute.gov.it/portale/home.html

http://www.sicontraccezione.it/

 

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