Trauma materno irrisolto e trasmissione intergenerazionale

clarissa_semini_sacred_seeds_birth_trauma_release_title

Da decenni la psicologia prenatale e la psicologia dello sviluppo evidenziano l’importanza della relazione tra la madre e il bambino fin dai primi istanti di vita uterina, quando già si gettano le basi del rapporto di simbiosi della diade, dalla quale dipende lo sviluppo psichico e fisico del nascituro. Sentimenti positivi durante la gravidanza, la mentalizzazione di sé stesse come madri, l’immaginazione del proprio bambino, sono tutti fattori che contribuiscono al futuro attaccamento positivo sia della madre con il proprio bambino che viceversa. Stati di ansia e angoscia della madre invece, si sono rivelati correlati ad attaccamenti disorganizzati e a comportamenti ansiosi dei bambini nei primi anni di vita. Vi abbiamo parlato della teoria dell’attaccamento qui . La serenità della madre dunque si rivela fondamentale per lo sviluppo di un attaccamento sicuro. Cosa accade allora in quelle madri vittime di abusi di vario grado, che nel corso della vita hanno sviluppato una sindrome da stress post traumatico? Traumi irrisolti del passato e/o i traumi vissuti durante il delicato periodo della gravidanza, possono influenzare la mentalizzazione materna del proprio bambino e del proprio ruolo di madre? In che modo questi stati traumatizzanti possono influire sull’attaccamento madre-bambino?

La letteratura ha ampiamente studiato la profonda influenza del rischio depressivo sul comportamento materno, in grado di limitarne l’espressione emozionale, la qualità degli scambi relazionali e i processi di mutua regolazione affettiva (Tronick e Weinberg, 1997) e molti sono gli studi presenti in letteratura su quali siano i traumi infantili ed in che modo i traumi dei genitori siano trasmessi ai figli, e quali conseguenze suscitino sullo sviluppo le falle dell’attaccamento con le figure di cura. Minore attenzione è stata data al trauma materno durante la gestazione. Tuttavia trauma, dissociazione, modelli operativi interni ed attaccamento, sono concetti strettamente interconnessi.

Stress-in-gravidanza-associato-allo-sviluppo-di-depressione-post-partum-Psicologia-680x365

Un trauma irrisolto della madre può interferire con le sue abilità di rispondere alle esigenze del suo bambino, oltre che influenzare lo sviluppo dell’attaccamento di esso e contribuire alla potenziale trasmissione intergenerazionale del trauma. Da un recente studio è emerso che la riorganizzazione del trauma permette agli individui di comprendere e rielaborare le esperienze presenti e passate e muoversi verso un attaccamento sicuro. La riorganizzazione crea un equilibrio mentale riflessivo e valutativo, incorpora nuove informazioni per aggiungere nuove comprensioni della situazione e considerare altre prospettive, raggiungendo così anche una relazione cooperativa con l’interlocutore per attribuire un significato alla propria esperienza. In una ricerca americana i ricercatori hanno rilevato che le madri che durante l’infanzia avevano subito la perdita di un caregiver mostravano poi un attaccamento disorganizzato. Inoltre queste madri con traumi irrisolti o perdite infantili, tendevano ad avere anch’esse figli con attaccamento insicuro, in misura maggiore rispetto a madri che avevano un trauma irrisolto ma avevano sviluppato un attaccamento sicuro, a dimostrazione dell’ipotesi che l’attaccamento insicuro possa divenire intergenerazionale.

I bambini di madri traumatizzate appaiono avere anche difficoltà nel cercare conforto in condizioni di stress e dimostrano sovente un comportamento allarmato e spaventato in presenza della loro madre traumatizzata. Esplorando la relazione tra una storia di trauma e la sintomatologia di madri in attesa, con il successivo sviluppo dell’attaccamento, gli studiosi hanno trovato che il trauma interpersonale ha effetti negativi sull’attaccamento prenatale, tale che questa interferenza nella relazione madre-bambino è associata con la percezione materna che il feto sia come una “lama” nel proprio corpo. Un trauma irrisolto o una perdita, possono interferire con le aspettative materne e le percezioni del bambino, così come sulle sue abilità e capacità reattive, quindi possono compromettere lo sviluppo di un attaccamento sicuro nel suo bambino.

ansa.it
fonte: ansa.it

A livello neurobiologico, recenti studi con risonanza magnetica hanno dimostrato l’impatto del trauma irrisolto sulle risposte del cervello quando la madre vede le immagini del viso triste del proprio bambino. In questo campione, le madri classificate come aventi un trauma irrisolto o una perdita, avevano una ridotta attivazione dell’amigdala, struttura neurale coinvolta nel processo emozionale che è suscettibile a cambiamenti funzionali e strutturali in risposta al trauma. Questa risposta è stata riscontrata solo quando queste madri hanno visto il volto in difficoltà del proprio bambino. Questo può riflettere il disimpegno di madri traumatizzate verso le difficoltà dei loro bambini e può contribuire alla trasmissione intergenerazionale del trauma.

Potrebbe sembrare quasi una banalità pensare che una madre che ha vissuto un trauma, che  non è stato “rielaborato” correttamente, possa poi riportare difficoltà nella propria esperienza genitoriale inficiando l’attaccamento con il figlio, ma dagli studi valutati ciò che emerge è che non è tanto il trauma in sè a causare queste conseguenze dannose, quanto la mancanza di un lavoro di riorganizzazione dello stesso trauma.

Dott.ssa Sara Longari

Bibliografia

Albasi C. Attaccamenti traumatici, De Agostini Scuola Spa- Novara 2006. UTET

Baldari L. Le prime interazioni madre-bambino; Alpes Italia .Roma -2011

Caroviglia G. Teoria della mente, attaccamento disorganizzato, psicopatologia. Carocci Editore. Roma -2005

De Zulueta F. -The treatment of psychological trauma from the perspective of attachment research. Journal of Family Therapy (2006) 28: 334–351

Ensink Karin, Lina Normandin, Mary Target, Peter Fonagy,Stephane Sabourin and Nicolas Berthelot.- “Mentalization in children and mothers in the context of trauma: An initial study of the validity of the Child Reflective Functioning Scale.”- British Journal of Developmental Psychology (2014)

Forcada-Guex M. , Ayala Borghini , Blaise Pierrehumbert , François Ansermet, Carole Muller-Nix.- “Prematurity, maternal posttraumatic stress and consequences on the mother–infant relationship.”. Hearly Human Develompment 87 (2011)

Ti è piaciuto questo articolo? CONDIVIDILO!

Facci sapere cosa ne pensi lasciandoci un commento o scrivendoci, il tuo contributo arricchisce i contenuti, grazie!

 

 

 

Lascia un commento